Corso Trieste è sicuramente l'arteria
cittadina più importante tra quelle che sono state vittime dello scellerato
posizionamento dei dossi artificiali.
L'esigenza di intervenire con i rallentatori
di velocità pare sia dovuta al cospicuo numero di sinistri che si sono
verificati a causa della velocità sostenuta e soprattutto al mancato
rispetto dei diritti di precedenza.
Cerchiamo di capire la validità delle "ultime trovate" del
celeberrimo duo Caporaso-Varrone
Nei nostri interventi abbaiamo sottolineato
l'illegalità totale dei dispositivi installati e le nostre affermazioni sono
state anche avallate dal contenuto di un articolo pubblicato sul mensile
Quattroruote di Novembre 2001 in cui il mensile si occupava della dilagante
frenesia della dosso-mania nei comuni
italiani.
In questo intervento cercherò di far capire al
duo "nonleggiamoilcodicedellastradaenoncenepuòfregardimeno" la pericolosità
dell'intervento realizzato.
I dispositivi di rallentamento
installati in Corso Trieste non sono posti alla stessa distanza uno
dall'altro, ma sono stati "artificiosamente" sistemati in prossimità
degli incroci. Questa collocazione risulta decisamente pericolosa
perché
costringe i veicoli che percorrono la strada con diritto di precedenza
a rallentare decisamente e, in questa situazione, i conducenti dei
veicoli provenienti dalle altre strade ne approfittano per impegnare
imprudentemente l'incrocio. Grazie a queste nuove condizioni può aumentare
vertiginosamente il rischio
di incidente. |
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Recentemente, si è pensato di ampliare
la segnaletica verticale presente sul posto riuscendo soltanto ad
eludere, ancora una volta, le disposizioni per qualcuno "superflue"
del Codice della Strada.
Si è così introdotta una nuova
indicazione, quella che vedete nella foto al lato.
Nel tentativo di rendere il meno
disagevole possibile la ricerca del termine CARREGGIATA al duo
Caporaso-Varrone, mi sono permesso di trovare la descrizione di questo
termine ed allegarla al "link" qui sotto.
Art. 3 del Codice della Strada comma 7 |
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Probabilmente alla coppia di cui sopra
sfugge che non essendo tracciate le linee MARGINE DELLA CARREGGIATA la
nuova segnaletica posta invita gli utenti della strada a ...
non transitare con i veicoli sui marciapiedi.
A questo punto è lecito pensare che il
duo di cui sopra, probabilmente, volesse intendere che si deve
marciare senza invadere gli stalli di sosta in modo da impegnare solo
il tratto di strada in cui sono presenti i dossi.
In questo caso, però, si sarebbero
dovute tracciare le linee margine della carreggiata affiancate a
quelle degli stalli di sosta. |
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Se ciò fosse fatto emergerebbe ancora un
altro problema. Secondo il codice della strada (questo sconosciuto)
la
larghezza minima di una corsia e 2,75 m e pertanto sarebbero necessari
almeno 5,50 per avere le 2 corsie. Come è evidente dalla foto
allegata gli elementi che compongono il dosso artificiale sono 9 e
moltiplicati per i 50cm di larghezza di ogni elemento danno
esattamente 4,50m quindi la strada non potrebbe essere a 2 corsie e
pertanto la carreggiata, in questo caso, deve essere lo spazio
compreso da marciapiede a marciapiede.
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Inserendo il nuovo segnale (2ª e 3ª
foto) è stato necessario spostare il segnale
"Serie di dossi artificiali"
e
la nuova ubicazione risulta scorretta rispetto al posizionamento dei
rallentatori di velocità perché maggiore di 50m!
Altra irregolarità che emerge è
legata alla distanza tra gli ultimi 2 dossi installati in prossimità
della "Palazzina degli Uffici". I dispositivi, in questo caso, sono
posti ad una distanza superiore a 100m in netto contrasto con quanto
previsto
dall'art. 179 del codice di attuazione (art. 42 Codice della Strada).
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